Origini della chirurgia estetica

DiAnna Tauri

Lug 12, 2022

La chirurgia estetica è diventata sinonimo di ricerca della giovinezza e della bellezza, anche se con diversi gradi di successo. Il campo è stato tuttavia per secoli guidato da necessità mediche e non ha nulla a che fare con la moderna chirurgia plastica. La disciplina tra il suo nome dalla parola greca plastikos che significa modellare o dare forma. Oggi mentre l'idea di perfezionarsi chirurgicamente è un fenomeno relativamente recente, ci sono comunque prove di chirurgia ricostruttiva ed estetica che risalgono all'antichità e che hanno gettato le basi per quella che oggi è molto popolare.

 

La chirurgia estetica ai tempi dell’antico Egitto

Oltre a mostrare come gli egiziani trattavano ferite e fratture ossee, il papiro ha rivelato una soluzione suggerita per le lesioni nasali; infatti ci sono indicazioni ben precise su come i medici di allora manipolavano il naso nella posizione desiderata prima di utilizzare stecche di legno, lanugine, tamponi e tappi di lino per tenerlo fermo. Inoltre va aggiunto che gli egiziani usavano anch’essi occasionalmente protesi; infatti, nel 2000, un'antica mummia è stata trovata con una protesi del dito e del piede e che potrebbe aver aiutato la donna a camminare.

 

L’antica India

Nel VI secolo aC, i medici in India eseguivano procedure non dissimili da una rinoplastica cosmetica moderna. In un dettagliato compendio chiamato Sushruta Samhita (dal nome dell'omonimo medico) si evince che è stata delineata una tecnica notevolmente avanzata per gli innesti cutanei. Come in Egitto, la procedura prevedeva la riparazione del naso. Tuttavia secondo ricercatori moderni le motivazioni dei pazienti erano, in un certo senso, estetiche. Nell'antica India infatti c'era la pratica di farsi rimuovere il naso come punizione per atti di adulteri o altri.

 

I tempi moderni

I progressi nel campo della chirurgia estetica furono lenti nei secoli successivi. Come gran parte della scienza medica, è stato lo sviluppo della moderna teoria dei germi e l'invenzione dell'anestesia del XIX secolo che ha iniziato a plasmare le pratiche odierne di questa branca della medicina. Come per tante innovazioni però, c'era un altro fattore che accelerò il progresso della chirurgia plastica ossia la guerra. Durante il primo conflitto mondiale, l'enorme volume di pazienti con lesioni facciali insieme ai progressi nelle trasfusioni di sangue e nel controllo delle infezioni, ha permesso ai medici di sperimentare nuove tecniche innovative come ad esempio innesti cutanei, ossei e le ricostruzioni facciali le cui tecniche di cucitura delle ferite hanno fatto oggi enormi balzi in avanti. Ci sono letteralmente migliaia di chirurghi estetici che grazie anche a strumenti ed apparecchiature tecnologicamente molto avanzate, lavorano in questo settore e con risultati stupefacenti. Inoltre come semplice curiosità va detto che all'inizio del 20° secolo in Francia, i medici a volte tentavano di rimodellare i volti sfigurati dei pazienti usando la cera di paraffina. Sebbene solida a temperatura ambiente quando il corpo si riscaldava tale rivestimento iniziava a sciogliersi, e quindi la teoria è affondata ed è rimasta solo utile per creare statue nei tanti musei delle cere presenti oggi nel mondo. Premesso ciò, oggi gli standard sono migliorati nel periodo tra le due guerre, che ha visto anche i primi tentativi di un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso. Negli anni '30 invece alcuni chirurghi intervenivano sul naso ed eseguivano alcune operazioni al seno, interventi oggi che sono diventati molto popolari e che si eseguono praticamente in ogni angolo del mondo e con risultati stupefacenti.

Di Anna Tauri

Scrivo per creare connessioni. Questo è ciò di cui parlano la mia vita e le mie parole.