Parlando di filosofia il nome di Martin Heidegger è meno conosciuto rispetto ad altri suoi colleghi ma nei suoi scritti ci sono moltissimi e interessanti spunti che ci invitano a riflettere.
Heidegger è considerato il maggior esponente dell’esistenzialismo ontologico e fenomenologico
Vita e opere di Martin Heidegger
Martin Heidegger nasce a Messkirch nel 1889 e fin da giovane mostra il proprio interesse verso la filosofia e per questo s’iscrive all’Università di Friburgo presso la facoltà di teologia seguendo le indicazioni della famiglia fortemente cattolica e arriva a prendere poi una laurea in filosofia.
Una parte che risulterà poi fondamentale nel pensiero e nella vita del filosofo tedesco sarà la sua adesione al nazismo dal quale si discostò in poco tempo dopo che era stata bocciata la sua idea di riforma universitaria.
Una volta abbandonato il nazismo Heidegger decise di ritirarsi a vita privata nella Foresta Nera dove svolse numerose ricerche e iniziò la pubblicazione dei suoi saggi; tra questi sicuramente di notevole importanza “Contributi sulla Filosofia” dove è fatta un’aspra critica al nazionalsocialismo.
L’adesione al nazismo fu molto pesante a livello accademico per Heidegger, che una volta finita la guerra fu emarginato e questo gli provocò anche dei problemi di salute, tanto che venne ricoverato anche in ospedale per diverso tempo; in questo periodo riuscì comunque a completare l’opera “ Lettere sull’umanismo”, uscita nel 1946.
L’ autore rimase a vivere nella foresta Nera fino alla sua morte avvenuta nel 1976 e la sua sepoltura, come quella che fa Funerali Roma è stata nel cimitero di Friburgo in Brisgovia.
Il pensiero di Heidegger
Il principale pensiero che viene affrontato da Martin Heidegger nei suoi studi è quello del problema del senso dell’essere prendendo ispirazione da Platone e Aristotele, infatti le loro opere sono considerate come un nucleo centrale nel pensiero filosofico di Heidegger.
Analizzando la questione dell’essere Heidegger sceglie di non usare un approccio astratto ma partendo direttamente dall’uomo che si pone da sempre la domanda: “ Che cos’è l’essere?”.
Per Heidegger l’essere è considerato l’uomo e quelle che ne fa parte quindi la temporalità e la sua esistenza.
Il concetto dell’essere dell’uomo Heidegger lo chiama l’esser-ci che riconosce nell’uomo un ente privilegiato avendo la possibilità di porsi la domanda relativa a quale sia il proprio essere.
Il principio dell’interrogarsi sull’essere viene definito come “ avere l’essere”, che si lega al principio dell’essere legato alla quotidianità.
Nel principio dell’essere rientra quindi il principio che si lega al carattere di apertura dell’uomo e la sua capacità di esporsi al mondo.