I sistemi di controllo degli accessi: una sicurezza in più

DiAnna Tauri

Ago 6, 2013

Per qualsiasi proprietario di una struttura come un’azienda, la sicurezza dell’edificio o degli edifici in cui essa ha sede è una considerazione di primaria importanza da tenere costantemente presente. Per questo si provvede, di norma, all’installazione di serie di porte interne ed esterne, che vanno a separare e delimitare aree di traffico intenso da altre ad accesso controllato e limitato; ma molto spesso questo può non bastare, e diventa necessario installare un sistema di controllo accessi e presenze, persone di ogni tipo, desiderate o indesiderate, saranno in questo modo monitorate in maniera costante. Analizziamo in breve qualcuno dei sistemi più comuni e noti di controllo degli accessi:

1- Sistema a carte da strisciare

Tutti abbiamo presente l’operazione, ormai diffusa in realtà commerciali di ogni tipo, per cui per pagare con la nostra carta di credito è sufficiente “strisciarla” in un apposito lettore. Questo sistema utilizza un metodo praticamente identico. A ciascuna delle persone autorizzate all’ingresso in una determinata area, infatti, viene consegnata una tesserina di plastica con una banda magnetica, sulla quale sono registrate specifiche informazioni sull’identità, e sulle autorizzazioni di accesso, della persona stessa. Passandola in un lettore, è possibile ottenere l’apertura delle porte a cui si ha il permesso di accedere, e il proprio passaggio viene registrato.

2- Scansione Biometrica

Questo sistema, che forse pensavamo retaggio unico dei film d’azione o di fantascienza, è invece ormai una realtà implementata in numerosi edifici. Il lettore all’ingresso dell’area ad accesso ristretto in questo caso non analizza la banda magnetica presente su una tessera, bensì una determinata parte del corpo dei soggetti autorizzati, che sia la retina, l’impronta digitale, il palmo della mano o addirittura il suono della voce. I costi sono ancora elevati, ma d’altro canto la sicurezza è molto superiore – è molto difficile falsificare un polpastrello, o un occhio!

3- Tastierini Numerici

Si tratta di un sistema piuttosto economico ma ancora abbastanza diffuso, e con un buon livello di sicurezza, che associa ad ogni porta d’accesso all’area ristretta un tastierino elettronico su cui digitare un codice numerico personale per poter entrare. Questo ovviamente permette di registrare anche chi sia entrato o uscito dall’area; il sistema presenta però, a fronte della relativa economicità, il problema di dover ricordare i codici (e, se li si scrive da qualche parte, la facilità di servirsene da parte di persone non autorizzate).

4- Tessere di prossimità

Note anche come “Smart Card”, queste tesserine hanno un funzionamento di per sé simile a quello delle prime di cui abbiamo parlato; tuttavia anziché essere registrati su banda magnetica i dati di accesso sono inseriti su un microchip, che con tecnologia radio li segnala ad un ricevitore al passaggio del soggetto. Questo rende le carte più resistenti e meno soggette a danneggiamenti, e rende ancora più complesso il falsificarle o bypassarle ingannando il lettore.

Di Anna Tauri

Scrivo per creare connessioni. Questo è ciò di cui parlano la mia vita e le mie parole.